La chiesa di Santa Maria in Pensulis venne costruita nel VII secolo; distrutta durante il terremoto del 1213, venne ricostruita con orientamento ruotato di 90° e con dimensioni più ampie, e dedicata a santa Lucia. Dal 1387 fu la “Cappella reale” dove si recavano a pregare, venendo dal castello, re Ladislao in compagnia della moglie, regina Costanza Chiaramonte, e della madre Margherita di Durazzo. Nel 1648 la chiesa venne restaurata: in tale occasioni, venne decorata con elementi barocchi, demoliti nel 1930, quando venne ricondotta ad un ipotetico stile vicino, ma più scarno, a quello originario. Nel 1966 la chiesa venne chiusa al culto e sconsacrata nel 1972.
L’edificio è in stile gotico e presenta una pianta basilicale con tre navate, delle quali la centrale terminante con un’absidesemicircolare, senza transetto. Internamente, nella prima campata della navata di destra, vi sono i resti dell’abside della chiesa di Santa Maria in Pensulis, con alcuni affreschi medioevali. Esternamente, sul fianco sinistro, lungo via Ladislao, si apre un portale laterale, con protiro.